"Va' Sentiero": trekking con i fisioterapisti osteopati

Al via il progetto "Va' Sentiero".

"Va' Sentiero": trekking con i fisioterapisti osteopati
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Percorrere a piedi l’Italia dalle Alpi allo stivale per riscoprire il più lungo trekking del mondo. Al via il progetto "Va' Sentiero".

"Va' Sentiero": trekking con i fisioterapisti osteopati

I fisioterapisti di EOM Italia saranno a fianco di centinaia di camminatori che, nell’arco di un anno, percorreranno a piedi l’Italia dalle Alpi allo stivale per riscoprire il più lungo trekking del mondo, lungo oltre 6.000 chilometri. Il progetto si chiama “Va’ Sentiero” ed è stato ideato da tre ragazzi tra i 25 e i 30 anni, i milanesi Yuri Basilico e Giacomo Riccobono e la trevigiana Sara Furlanetto, con l’intento di far conoscere il Sentiero Italia, un percorso realizzato tra il 1983 e il 1985 dai volontari del Club Alpino Italiano ma che poi, come tanti tesori della nostra Italia, è finito nel dimenticatoio. “Va’ Sentiero” è aperto alla partecipazione di chiunque voglia prendere parte a una delle 368 tappe previste, che attraverseranno 20 regioni per un totale di 350.000 metri di dislivello.

Eom: Scuola di Osteopatia

L’iniziativa vede appunto la partnership di Eom, la Escuela de Osteopatia di Madrid che in Italia ha la sede principale a Mozzecane e altre quattro secondarie a Roma, Torino, Vado Ligure e Udine (oltre 600 studenti in tutta Italia), che lungo il percorso “presterà” i suoi fisioterapisti osteopati, pronti a essere a disposizione dei compagni di viaggio con supporto di tipo fisioterapico- osteopatico per rendere più leggero e funzionale il cammino o in caso di criticità di tipo fisico. Nei momenti di break i professionisti, che escono da master post laurea o percorsi di studi di sei anni di studio a Eom, daranno anche informazioni su temi e problematiche più comuni legate al trekking: dolori frequenti, postura, gestione del carico dell’apparato scheletrico e così via. I tre fondatori di “Va’ sentiero sono partiti in maggio da Muggia, in Friuli Venezia Giulia, e, dalla Val di Rabbi a Livigno, stanno per arrivare a Torno, vicino a Como.

Andrea Ferrero, fisioterapista professionista di Torino, 30 anni, laurea in fisioterapia e percorso didattico di sei anni a EOM, seguirà per la scuola di osteopatia la partnership con Va’ Sentiero, partecipando lui stesso a una tappa del percorso.

“È un’avventura bellissima, al quale io e altri fisioterapisti osteopati di EOM prenderemo parte con entusiasmo. Questo mese camminerò con loro nei sentieri nella parte alta del Piemonte e della Valle d’Aosta. Faremo circa 20 chilometri al giorno, dormiremo nei bivacchi, nelle baite e nei rifugi. E saremo sempre a disposizione degli altri camminatori, fornendo anche supporto e assistenza tecnica per qualsiasi necessità o inconveniente che si presenti lungo il cammino. Successivamente, dagli Appennini alla Sicilia, si uniranno altri ragazzi e altri osteopati della scuola, fino a completare gli oltre 6.000 chilometri di tragitto a piedi ”.

Aggiunge Andrea Turrina, socio fondatore e direttore di EOM Italia: “Come già accaduto con “Osteopatia a due ruote”, che l’anno scorso ci ha visto scendere in pista con i nostri studenti al servizio dei piloti di motociclismo nei circuiti di Coppa Italia e del Campionato italiano di velocità, abbiamo aderito a questa iniziativa per offrire ai nostri studenti, laureati in fisioterapia con percorso formativo in osteopatia, la possibilità di vivere un’importante esperienza professionale all’interno del mondo sportivo. Un laboratorio esperienziale ineguagliabile per i nostri studenti, che va ad aggiungersi al master universitario in osteopatia o all’intero percorso formativo in osteopatia della durata di sei anni, spalancando le porte a innumerevoli possibilità nell’universo professionale”.

Racconta Sara Furlanetto, 25 anni, fotografa e antropologa di Castelfranco Veneto, una dei tre fondatori di Va’ Pensiero:

“Siamo tre viaggiatori e sognatori, accomunati dalla passione della montagna – spiega -. Il Sentiero Italia unisce come un filo rosso monti e borghi bellissimi d’Italia e dopo tanti anni sta per essere riaperto grazie ai volontari del Cai. Il nostro sogno è che questo sentiero venga conosciuto e vissuto da tante persone. Attraverso la rete e i social racconteremo luoghi, storie, mestieri, passioni. Con il Gps tracceremo i percorsi e alla fine faremo anche un libro fotografico, in cui racconteremo i mille volti incontrati lungo il sentiero”.

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