«MeGARUn»: più di 250 persone per Alessandro

Numerosi i partecipanti il 16 settembre alla corsa in ricordo di «Garu», scomparso sette mesi fa a causa di un malore. Quella stessa settimana avrebbe compiuto 38 anni

«MeGARUn»: più di 250 persone per Alessandro
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Numerosi i partecipanti il 16 settembre alla corsa in ricordo di «Garu», scomparso sette mesi fa a causa di un malore. Quella stessa settimana avrebbe compiuto 38 anni

«Un successo!». Così Wendy Garusi commenta la «Megarun, una corsa super!» che si è tenuta sabato 16 settembre e ha interessato per sette chilometri l’anello del Tione. Poco prima del «via» più di 250 persone hanno salutato con un forte e sentito applauso Alessandro Garusi, scomparso sette mesi fa per un malore proprio mentre correva.

«Promessa mantenuta», queste le parole che Wendy accompagna con un sorriso: «Sono felice, è stata una grande festa colorata e piena di persone». I numerosi partecipanti di tutte le età, amici e parenti di Alessandro, hanno contribuito attivamente e spontaneamente per la buona riuscita dell’evento. «Una zia ci ha portato 200 cappellini e gli amici - continua Wendy - hanno fatto fare 200 spillette, il tutto con il logo della corsa».

C’erano molti bambini, parenti anche da lontano e amici: «Sono riuscita ad arrivare a tutti» dice Wendy. Presente anche l’assessore allo sport Roberto Dall’Oca, sostenitore dell’iniziativa, che ha condiviso un momento di riflessione: «Davanti a un evento così tragico le persone si riuniscono e questo evento avvicina la gente all’attività fisica».

Il 12 settembre Alessandro avrebbe compiuto trentotto anni e, tra gli obiettivi prefissati durante l’organizzazione della corsa, Wendy, il marito e due amici, volevano che questa rappresentasse anche la festa per Alessandro: «Obiettivo raggiunto ma soprattutto - commenta Wendy - promessa mantenuta».

Il messaggio che la famiglia ha voluto condividere con questo evento è quello di cercare sempre di creare qualcosa di bello anche dove sembra non esserci positività: «Abbiamo capito che la disgrazia è stata grande ma - commentano Wendy e la mamma - avere qualcosa che ci unisce per mio fratello ci da molta forza».

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