Rapita in Pakistan come Sana e costretta ad abortire: è salva

Un altro terribile caso dove la donna viene spogliata e svuotata dai suoi diritti.

Rapita in Pakistan come Sana e costretta ad abortire: è salva
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Rapita in Pakistan come Sana e costretta ad abortire. Un altro terribile caso dove la donna viene spogliata e svuotata dai suoi diritti.
AGGIORNAMENTO DELLE 15: la giovane è stata liberata dalla polizia a Islamabad e ora si trova al sicuro, in compagnia di rappresentanti delle autorità italiane. L’operazione della Polizia pakistana che ha portato alla sua liberazione ha visto il coinvolgimento di Farnesina, Consolato italiano e Questura di Verona.

Costretta all'aborto

Era incinta e forse sperava che l'occidente avesse ammorbidito le rigide idee radicate nella sua famiglia. Una studentessa pakistana di Verona non ha ancora fatto ritorno in Italia, di lei, al momento sono arrivati solo allarmanti messaggi. Sarebbe stata costretta ad abortire e le sarebbero stati sequestrati i documenti dalla sua famiglia per non darle la possibilità di scappare. Un altro triste caso, ma la ragazza sarebbe ancora viva, mentre per Sana non c'è stato nulla da fare.

Ultime notizie certe

Le ultime notizie sulla triste vicenda della giovane studentessa pakistana la collocano in Pakistan per il matrimonio del fratello.

La Farnesina si mobilita

Il ministero degli esteri si è messo in contatto con l'ambasciata italiana a Islamabad per portare avanti le dovute verifiche sul caso. La Farnesina condanna questi atteggiamenti e ha dichiarato: "L'Italia difende con forza e in ogni circostanza il rispetto dei diritti umani e delle libertà e i diritti fondamentali sulla base della parità di uomini e donne".

Violenze già denunciate a settembre

In Italia da una decina di anni, la ragazza aveva già denunciato comportamenti poco decorosi nei suoi confronti. Un campanello d'allarme che avrebbe potuto scongiurare quanto accaduto in queste ultime settimane, ma sembra che fosse stata lei a decidere di tornare dai genitori a gennaio. Era stata messa in una casa protetta per i maltrattamenti subiti.

Bloccata in Pakistan

Gli uomini in Italia a portare avanti gli affari, le donne in Pakistan tengono segregata la giovane studentessa che ora, pare, non avere nemmeno il suo bambino in grembo.

 

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