Torna lo spettacolo La vita tra le righe

A Villa Bartolomea si replica il reading teatrale per celebrare la fine della Grande Guerra

Torna lo spettacolo La vita tra le righe
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Torna lo spettacolo La vita tra le righe.

A Villa Bartolomea si replica il reading letterario

Sabato 26 gennaio, alle ore 21.00, presso il Teatro sociale di Villa Bartolomea, Orizzonti Teatrali presenta il readingLa vita tra le righe. Storia privata della Prima Guerra mondiale a Legnago”, dopo il successo della prima di novembre a Legnago. Sarà un’occasione per presentare alla comunità locale, dai giovani agli adulti, la storia della Prima Guerra Mondiale sotto un profilo ancora sconosciuto. Lo spettacolo, infatti, è realizzato sulla base di ricerche accurate da parte dello storico contemporaneista Federico Melotto - direttore dell’Istituto Veronese per la Storia della Resistenza, e ricercatore presso l’Università degli Studi di Verona – che ha portato alla luce materiale ancora inedito dell’Archivio Fioroni di Legnago. Lo spettacolo ha il sostegno dell'Assessorato alla cultura del Comune di Villa Bartolomea, dell'Assessorato alla cultura del Comune di Legnago, e della sez. Alpini di Villa Bartolomea.

I protagonisti in scena

La lezione-spettacolo vede in scena, con un intervento dal vivo, lo stesso dott. Melotto, accompagnato dalle letture di Giovanna Tondini e Alberto De Gaspari , oltre che da immagini e musica dell’epoca eseguita da Leonardo Maria Frattini. Luci e tecnica audio è a cura di Stefano Capasso. Ad assistere allo spettacolo questa volta ci sarà anche Davide Pettenella, il nipote del protagonista della narrazione. Il professore dell’Università di Padova, venendo a conoscenza del reading, ha potuto ritrovare le tracce del nonno Italo di cui non aveva più avuto notizie. Nel pomeriggio di sabato 26 gennaio, infatti, il professore sarà accompagnato dalla presidente Zanon e dalla direttrice Tozzo in una visita all’archivio Fioroni, per toccare con mano le lettere originali scritte da Italo Pettenella.

I contenuti dello spettacolo

Parlare di uomini e donne che vissero al tempo della Prima guerra mondiale e furono interamente coinvolti e travolti da quell’evento che modificò radicalmente il corso delle loro vite. Questo l’obiettivo che si propone di realizzare l’associazione attraverso uno spettacolo teatrale che mette in scene le vicende di gente comune. Infatti, contrariamente a quanto era stato previsto dai comandi militari, la Grande Guerra palesò fin da subito il proprio vero volto: quello di uno scontro lungo e logorante in cui gli eserciti finirono per fronteggiarsi per oltre quattro anni sulla linea del fronte, sostanzialmente statica ed identica a se stessa per l’intera durata del conflitto. Si trattò di una guerra di posizione, all’apparenza infinita, dove «il coraggio inerme» non poteva «nulla» di fronte alle nuove “meraviglie” della tecnica bellica. Una guerra nuova, dunque, dai contorni sostanzialmente sconosciuti. Una guerra “grande” che coinvolse circa 200 milioni di persone, comprendendo i soldati al fronte e i loro famigliari. In questo senso si può dire che anche la popolazione civile visse ­ e quindi ebbe ben presente ­ la propria guerra, ovvero la guerra nelle retrovie quella che non si combatte con le armi ma tutt’al più con sofisticate strategie di adattamento sociale. Vi fu dunque uno sforzo comune da cui nessuno poteva esimersi che compendiava quello dei soldati sulla linea del fuoco. Per tutti questi motivi la storia della Prima guerra mondiale non riguarda soltanto l’ambito militare. Milioni di esistenze, infatti, furono legate simultaneamente ad un’unica rete che le collocò su un orizzonte comune; furono segnate in gran parte dagli stessi dolori, dagli stessi disagi e dalle stesse emozioni. Tutto questo può essere colto e rivissuto oggi, grazie alla forza di una ricostruzione teatrale, avvalendosi delle numerosissime lettere scritte durante gli anni del conflitto anche dai soldati del Legnaghese. In parte, oggi, sono conservate negli archivi della Fondazione Fioroni (in particolare quelle dirette alle signorine Fioroni), in parte sono state pubblicate e in parte si possono ritrovare sui giornali locali («L’Amico del Popolo»). Si tratta di documenti di eccezionale valore che consentono di calare lo spettatore nella dimensione più intima e privata del conflitto facendogli compiere un viaggio inedito attraverso gli orrori della guerra. Fonti preziose che andranno contestualizzate e spiegate ma soprattutto fatte vivere e interagire con il pubblico.

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