Buoni postali 
scaduti Adiconsum fa recuperare 18.000 euro ad una risparmiatrice veronese

Ivana Pagliarin era in possesso di cinque titoli emessi nel 1986 della serie Q/P scaduti a fine 2016.

Buoni postali 
scaduti Adiconsum fa recuperare 18.000 euro ad una risparmiatrice veronese
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Buoni postali 
scaduti Adiconsum fa recuperare 18.000 euro ad una risparmiatrice veronese. Ivana Pagliarin era in possesso di cinque titoli emessi nel 1986 della serie Q/P scaduti a fine 2016.

Buoni postali scaduti 
Adiconsum fa recuperare 18.000 euro ad una risparmiatrice veronese

Nuova decisione sui buoni fruttiferi trentennali per cui Poste Italiane ha dato ragione ad Adiconsum Verona. L’associazione scaligera ha dovuto far ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario per tutelare i rendimenti dei buoni della signora Ivana Pagliarin di Verona, in possesso di 5 buoni postali emessi nel 1986 della serie Q/P scaduti a fine 2016. La società postale non intendeva riconoscere tutti i rendimenti indicati sul retro dei buoni.

Poste Italiane soccombente

In particolare, Poste Italiane non voleva rimborsare quanto indicato nella dicitura riportata sui buoni relativa ai rendimenti per il periodo compreso tra 21° e il 30° anno. Dopo un vano reclamo, Adiconsum si è rivolta all’Arbitro Bancario Finanziario di Milano, il quale ha riconosciuto le ragioni della cittadina veronese. Il Collegio ha ritenuto che deve essere riconosciuto per gli ultimi dieci anni il rendimento stampato originariamente sul retro dei buoni. Poste Italiane ha, quindi, dovuto ricalcolare gli interessi dei cinque buoni liquidati alla signora Pagliarin e il 10 gennaio di quest’anno le ha consegnato un assegno di 18mila euro, quale differenza tra quanto le aveva liquidato in precedenza e quanto maggiormente stabilito dall’Arbitro.

L'avvocato che ha seguito il caso

Silvia Caucchioli, avvocato di Adiconsum Verona, che ha seguito il caso, afferma: “L’orientamento del Collegio arbitrale di Milano è unanime nel dare ragione ai possessori dei buoni e quindi riconosce il diritto ad incassare quanto indicato sui documenti. Il vincolo contrattuale tra Poste e risparmiatore si forma sulla base dei dati risultanti dal testo dei buoni sottoscritti. E’ importante non fermarsi ai primi conteggi effettuati dalle Poste, ma informarsi e verificare. Attenzione specialmente ai buoni della serie P con timbro Q/P”.

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