Consorzio Lugana Doc: non è troppo tardi per ripensare alla Tav

Secondo il presidente Formentini: "sarebbe opportuno ripensare il progetto dell'alta velocità tra Brescia e Verona".

Consorzio Lugana Doc: non è troppo tardi per ripensare alla Tav
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Il presidente Luca Formentini chiede alla nuova classe politica di prendere le distanze da un progetto non attuale né sostenibile. “Salvaguardiamo una bellezza necessaria”

Masterclass

Si è da poco conclusa a Londra la prima masterclass dedicata al Lugana, un evento inserito nel programma ufficiale della London Wine Fair, fiera riservata agli operatori del settore e considerata tra le più importanti al mondo, grazie anche al fatto che qui si trovano le sedi delle due più prestigiose organizzazioni di educazione enologica di alto livello, WSET (Wine & Spirit Education Trust) e, soprattutto, Master of Wine (un titolo ad oggi posseduto solo da 370 maxi esperti, di cui ancora nessun italiano).

Luogo come ingrediente fondamentale

“Durante questi eventi ancora prima di parlare del Lugana come vino, presentiamo sempre il luogo in cui nasce, lo descriviamo e lo mostriamo con dettagliati supporti visivi. Questo perché è chiaro ad ogni persona che si occupa di vino, sia professionalmente che per passione, che il luogo rappresenta un ingrediente fondamentale per la creazione e la definizione di un prodotto enologico. Questa bellezza non è un inutile capriccio ma è una bellezza necessaria, essenziale per il mantenimento del valore del luogo e di tutto ciò che dal luogo nasce. È una condizione imprescindibile alla quale da tempo è doveroso attribuire un valore diverso rispetto al passato”.

La politica

Ecco perché secondo il presidente, sarebbe opportuno ripensare il progetto dell’alta velocità tra Brescia e Verona: “Credo che aprirsi alle possibili e concrete soluzioni che permetterebbero di usare la nostra meravigliosa zona di produzione e ricettività in modo intelligente e garbato possa essere un’occasione per dimostrare che si vuole concretamente tradurre un’intenzione in una decisione. L’alta velocità può attraversare la zona sui binari esistenti, perfettamente adeguati conservando tra l’altro la possibilità di sostare in stazioni già esistenti. Risparmiamo a questo delicatissimo sottile corridoio tra le colline ed il lago anni di devastazione. Credo che prima di realizzare un progetto vecchio in mondo nuovo, danneggiandolo definitivamente, valga la pena fermarsi a ragionare, così come non è mai stato fatto”.

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