Dispersione scolastica, progetto pilota a Villafranca

“Below10" mira a diminuire la percentuale di giovani che decide di abbandonare i banchi.

Dispersione scolastica, progetto pilota a Villafranca
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A Villafranca si lavora per creare una vera e propria cooperativa scolastica, con protagonisti gli stessi studenti, e promuovere un protocollo di intesa tra le scuole e i servizi educativi per fare squadra e sistema nella lotta alla dispersione scolastica.

Dispersione scolastica, progetto pilota a Villafranca

Sono queste le due azioni pilota del progetto “Below10” promosso a Villafranca da Progettomondo.mlal, con la collaborazione dell’assessorato alle Politiche giovanili del Comune, per rispondere ai fattori di rischio che portano ancora una percentuale di giovani a decidere di abbandonare i banchi di scuola.

“Individuare i disagi consente di aggiustare il tiro e individuare strategie per contrastare il fenomeno della dispersione”, commenta Attilio Orecchio, il coordinatore del programma internazionale “Erasmus+”che, oltre all'Italia, coinvolge anche Francia, Romania, Portogallo, Inghilterra e Croazia.

“Nonostante il Veneto, e con esso Villafranca, presentino percentuali di abbandono del 7% che si colloca ben al di sotto della media nazionale del 14%, persiste comunque una rosa di fragilità che va indagata. Inoltre durante la ricerca, sono emersi fattori di rischio sullo stare bene a scuola e sulla poca fiducia in se stessi che troppo spesso contraddistingue i ragazzi”.

Il gruppo di lavoro con i docenti ha fatto emergere due possibili percorsi da sperimentare per rendere più appetibile agli adolescenti l'ambiente di studio e contrastare la dispersione scolastica.

La prima cooperativa scolastica al Bentegodi

In collaborazione con la cooperativa Hermete è stata infatti avviata la realizzazione di una cooperativa scolastica all'istituto agrario Stefano Bentegodi, in cui ragazzi e ragazze possano simulare l'esperienza di aggregazione, con tanto di consigli di amministrazione e assemblee.

“Grazie alla partecipazione a un bando regionale per il rafforzamento delle competenze dei giovani, siamo riusciti a intercettare i finanziamenti necessari all'avvio della cooperativa”, evidenzia Marina Lovato, responsabile delle attività per Progettomondo.mlal. “Sarà inoltre fondamentale la condivisione di un protocollo perché vi sia sinergia nelle strategie per rendere più convincente e appetibile il percorso scolastico ai giovani che lo vivono talvolta con sofferenza e scarsa motivazione”.

“La cooperativa scolastica è una simulazione d’impresa che aiuta i nostri ragazzi a crescere facendo squadra, sviluppando competenze e testando le proprie abilità non solo scolastiche, ma anche imprenditoriali, sociali e civiche”, fa notare Jessica Cordioli, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Villafranca. “La prima cooperativa scolastica sul nostro territorio nasce in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore Stefani-Bentegodi. È frutto di un intenso percorso tra educatori territoriali e insegnanti che hanno colto appieno l'opportunità che tale esperienza può fornire ai ragazzi per il loro orientamento e per la loro crescita ai giorni nostri”.

I risultati dell'analisi contro l'abbandono scolastico

La ricerca qualitativa, promossa da Progettomondo.mlal a Villafranca, di pari passo con l'analisi condotta sia a Cuneo che in altri 5 Paesi europei, ha individuato quattro fattori alla base del cosiddetto dropping out, la dispersione scolastica.

Ognuno ha esaminato il proprio territorio, e nonostante le differenze delle aree di intervento, la ricerca fa emergere 10 lezioni valide per tutti, che indicano la strada da seguire per realizzare strategie efficaci di prevenzione e contrasto al fenomeno.

Attraverso i focus group e le interviste individuali, che in tutto hanno coinvolto oltre 500 persone, sono infatti emersi motivi individuali, familiari, scolastici e comunitari che portano ad allontanarsi da classi e docenti.

Si va dalla necessità di realizzare interventi che coinvolgano tutti gli studenti, anche non a rischio, per garantire ambienti di apprendimento sicuri e “caldi”, con insegnanti che dimostrino fiducia nelle capacità dei propri allievi, a quella di dare valore all’istruzione come mezzo di sviluppo personale e sociale, per migliorare in primis se stessi.

La proposta è poi di trasformare la valutazione delle carenze di apprendimento ed evitare le ripetizioni di anni scolastici, per contenere lo sviluppo di atteggiamenti negativi verso la scuola, ma anche di conferire autonomia e responsabilità agli studenti, facendo emergere i loro punti di forza e capacità in aree disciplinari diverse.

Ridurre il gap generazionale tra studenti e docenti accrescendo le abilità degli insegnanti rispetto alle nuove tecnologie e le culture giovanili, è un altro valido suggerimento che arriva dalla ricerca, insieme a quello di focalizzarsi sulle relazioni all’interno della scuola, che, se trascurate, possono essere causa di ansia e demotivazione.

Promuovere l’innovazione partendo “dal basso”, ascoltare i giovani e creare partenariati per il successo educativo, sono infine reputati validi strumenti per combattere l’isolamento dei giovani a rischio, insieme al tentativo di facilitare il ritorno a scuola con strategie di re-inserimento per i giovani che hanno abbandonato. Per un giovane, sembra infatti più facile lasciare la scuola che esservi re-integrato.

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