Scambio di uova al Parco Natura Viva FOTO

Cova un uovo di fenicottero mentre il suo piccolo cresce in incubatrice. Ora però mamma Julia, femmina di gipeto, ha conosciuto il suo cucciolo

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All'interno del Parco Natura Viva, Julia, mamma di gipeto, sta crescendo il cucciolo per prepararlo alla nuova vita, il 25 giugno il piccolo tornerà in natura

Un esemplare in via d'estinzione

Al mondo sono solo 25 gli esemplari di gipeto esistenti, una specie che in Italia è stata dichiarata estinta dal 1969. Per questo all'interno del settore di ricerca del Parco Natura Viva di Verona si sta tentando un'importante opera di ripopolazione della specie in natura. Il primo passo è stato già compiuto con il reinserimento di un piccolo nel nido di mamma Julia.

Lo scambio di uova

Già un anno fa il progetto stava per prendere il via, ma il piccolo gipeto era stato ferito gravemente dal padre che aveva cercato di aiutarlo a rompere il guscio dell'uovo. Così quest’anno, al primo pigolìo dall’interno, la madre aveva deciso di allontanarlo dal nido con estrema chiarezza. Ciò ha però generato tra i due esemplari una situazione di tensione che ha obbligato veterinari ed etologi a prendere una decisione. Lo staff ha prelevato l’uovo, l’ha sostituito con uno non fertile di fenicottero e ha portato in incubatrice il nascituro, mentre Julia continuava a covare l’uovo “illegittimo” pensando che fosse il proprio. La mattina del 26 marzo il piccolo di gipeto è quindi venuto alla luce, con i suoi 160 grammi di peso.

esemplari di gipeto parco natura viva
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Il reinserimento

Il vero “colpaccio” però è stato tentato dopo 6 giorni di allevamento. “Abbiamo rimesso il piccolo nel nido”, spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva, ben considerando che a quel punto Julia si è trovata di fronte un pulcinotto vero (ormai di più di due ettogrammi) e un uovo di fenicottero finto. “Lei è stata grande: si è concentrata subito sul piccolo, scaldandolo e alimentandolo. Così abbiamo potuto sottrarle l’uovo sostitutivo. Non potevamo fare altrimenti: un individuo allevato dall’uomo non ha chance di sopravvivere in natura, dovevamo tentare”. Oggi il piccolo sfiora i 3 chilogrammi.

L'allevamento

Non sappiamo se Julia abbia mai avuto momenti di perplessità. Quello che è certo è che non solo stia provvedendo egregiamente alle necessità fisiologiche di suo figlio ma che nelle ultime ore abbia anche cominciato ad insegnargli come nutrirsi da solo e come muoversi, per procacciarsi il cibo autonomamente. Competenze indispensabili per chi dovrà affrontare una vita selvatica, possibili solo grazie all’indole di una grande mamma. Julia, infatti  strappa con zampe e becco ogni pezzetto di carne da offrire al suo piccolo, ne scalda il corpo quando la temperatura si abbassa e se ne discosta quando aumenta. Con la lana di alpaca a disposizione, modifica la forma del suo nido ogni giorno, adattandola al pulcino che cresce al Parco Natura Viva.

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