Stele a don Bruno Pozzetti

Un ricordo solido come il marmo e l'ottone per il prete buono di Peschiera del Garda.

Stele a don Bruno Pozzetti
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Stele a don Bruno Pozzetti. Un ricordo solido come il marmo e l'ottone per il prete buono di Peschiera del Garda.

L'inaugurazione

Inaugurata il 5 maggio 2018 al cimitero del Frassino, la Stele ha raggruppato moltissimi di quelli che lo amavano. Preghiere e canzoni, tutto ciò che lui amava è stato ricordato quel giorno.

La scomparsa di don Bruno

Don Bruno Pozzetti, il prete buono, caritatevole e tanto amato da tutti si spense il 10 luglio del 2017, al mattino. «Si è sentito male – hanno raccontato alcuni operatori che quella mattina hanno visto, chi prima e chi poi, la fine di un’era –. Prima è stato fatto sdraiare a terra, mente aspettavamo i soccorsi, ma gli veniva da vomitare e così lo abbiamo messo di lato». Mario Franceschini uno dei suoi volontari, uno che aveva sempre il suo nome sulle labbra, lo ha visto spegnersi. «Dovevo portarlo a fare una visita in ospedale – ha raccontato Mario –. Poco prima delle 8 aveva parlato con la cuoca sul programma della giornata; poco dopo ho visto che don Bruno era seduto nell’atrio e appoggiato al muro». Un duro colpo per Mario che racconta quella mattina con le lacrime agli occhi. Un arresto cardiaco si è portato via l’uomo più buono che la gente abbia mai conosciuto, l’uomo che agiva «scansando» i riflettori e le macchine fotografiche. «Don Bruno ti faccio una foto» gli è stato detto in più occasioni, quando accoglieva i poveri, in mezzo ai suoi ragazzi del centro diurno o durante le feste. «Ma no – rispondeva lui – fotografa i miei ragazzi, sono vecchio». Un uomo umile, profondo e unico nel suo genere.Don Bruno ha fondato «La Nostra Casa»: centro diurno per persone disabili, casa di accoglienza e punto di riferimento per chiunque: dal senza tetto all'imprenditore che necessitava di parlare con qualcuno. Da don Bruno andavano tutti a cercare una parola di conforto nei momenti bui o per chiedere consiglio. «Sentiamo don Bruno. Chiediamo a don Bruno. Andiamo da don Bruno» così il sindaco Maria Orietta Gaiulli ha ricordato l’insostituibilità di quel padre, al quale si chiedeva un parere o un aiuto, sempre. Lo ricorda Paola Pozzetti, la sorella più giovane che di lui racconta: «Mio fratello, fin da piccolo, aveva la vocazione. Volle iniziare il seminario a 11 anni anche se i nostri genitori erano un po’ contrari perché era ancora piccolo ed era inappetente. Quella però era la sua strada da sempre, ricordo che già da piccolo si faceva tutti i suoi conti. Io e Giancarlo, il fratello più grande, non pensavamo che potesse andarsene così. Non sarà più la stessa cosa senza di lui». Il 28 giugno dell’anno scorso aveva festeggiato con orgoglio i 50 anni della sua ordinazione sacerdotale, cominciata il 6 ottobre 1943. A Isola della Scala, a Lonato, in Brasile, tra i bambini delle favelas di Teresina e a Peschiera del Garda; prima in località Dolci e poi a San Benedetto di Lugana; questi i luoghi toccati da don Bruno. Era il punto di riferimento di tantissime persone. Ogni sabato, al mattino, i bisognosi andavano da lui, si mettevano in fila e aspettavano di potergli parlare, mangiare un pasto caldo, fare una doccia e avere dei vestiti puliti. «Poverini – diceva sempre don Bruno –. Non hanno nulla. Io faccio quello che posso». Ma non ha mai voluto che il suo nome e la sua immagine venisse pubblicizzata; quando c’era una «possibilità di visibilità», voleva che fosse per i suoi ragazzi e per tutti i bisognosi, per dar loro un’occasione in più. C’erano dei nuovi progetti, pensava di allargare il suo «impero della carità» quel piccolo uomo dal cuore immenso. Centinaia le persone che sono andate a salutarlo per l’ultima volta mercoledì mattina nel piazzale della «Nostra Casa». Il vescovo Giuseppe Zenti ha celebrato insieme agli 8 parroci e a tutti gli altri 80 presenti il rito funebre. «Don Bruno non può essere pensato lì – ha detto Zenti –, in questa bara. A cosa gli sarebbe servito vivere per chiudersi in una bara? Era sempre proiettato oltre».

La Stele

Svelata dalla sorella Paola Pozzetti, è stato l'educatore e amico Roberto Pachera a leggere per tutti il ricordo che si è voluto imprimere per don Bruno.

Le parole del presidente

Da inizio maggio Luca Tartarotti è di nuovo il presidente dell'associazione La Nostra Casa Onlus. Sabato mattina ha ricordato il compianto don Bruno.

 

Tutte le foto dell'inaugurazione

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