Veneto finanzia campi scuola per ragazzi diabetici

Si riducono i rischi di complicanze e la diminuzione degli accessi ai Pronto Soccorso.

Veneto finanzia campi scuola per ragazzi diabetici
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Veneto finanzia campi scuola per ragazzi diabetici.

Veneto finanzia campi scuola per ragazzi diabetici

Con 70 mila euro, stanziati oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, la Regione Veneto finanzierà la realizzazione di campi scuola dedicati ai ragazzi diabetici, con lo scopo di aiutarli a superare i timori
della malattia, a gestire autonomamente le terapie, a organizzarsi una vita serena, pur convivendo con una patologia con la quale può essere difficile aver a che fare anche per un adulto.

I ragazzi impareranno ad autogestire la patologia

Il Finanziamento sarà assegnato, tramite Azienda Zero, all’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Il coordinamento clinico gestionale del progetto è affidato al professor Claudio Maffeis, primario di Pediatria a Indirizzo Diabetologico e Malattie del Metabolismo, Centro Regionale Specializzato in Diabetologia pediatrica. “Accettare una malattia invalidante come il diabete è difficile anche per un adulto, figuriamoci per un bambino – dice l’Assessore Lanzarin – ed è per questo che, come Regione, crediamo molto in questi campi scuola, dove i ragazzi vivono in compagnia e imparano, divertendosi assieme, ad autogestire la patologia, a fare in autonomia i controlli e ad assumere le terapie necessarie. Senza contare che il campo scuola vissuto ‘da solo’ non solo aiuta il ragazzo ad avere più sicurezza in sé stesso, ma ha effetti positivi anche sulle famiglie, rassicurate da un figlio capace di gestirsi in autonomia”. Naturalmente, in ogni campo, sarà garantita una qualificata presenza di medici che, diventando amici dei bimbi, riusciranno a stabilire un rapporto non più di dipendenza medico-paziente, ma di collaborazione diretta.

Diminuire gli accessi al pronto soccorso

Tra gli effetti positivi dei campi scuola, non si possono dimenticare anche la riduzione dei rischi di complicanze e la diminuzione degli accessi ai Pronto Soccorso per chetoacidosi o ipoglicemia grave. I ragazzi vengono infatti preparati anche ad affrontare situazioni di vita quotidiana legati alla dieta-nutrizione, alla prevenzione, al trattamento degli episodi ipoglicemici e alla preziosa attività fisica e sportiva.

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