Vinitaly China Chengdu Veronafiere in trasferta per promuovere il nostro vino

Il viaggio in occasione dell’International Wine and Spirit Show di Chengdu.

Vinitaly China Chengdu Veronafiere in trasferta per promuovere il nostro vino
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Vinitaly China Chengdu Veronafiere in trasferta per promuovere il nostro vino. Il viaggio in occasione dell’International Wine and Spirit Show di Chengdu.

Vinitaly China Chengdu Veronafiere in trasferta per promuovere il nostro vino

C’è un’Italia del vino che fa realmente sistema. Ed è in Cina, dove è iniziata ieri la sesta edizione di Vinitaly China Chengdu. Ad organizzarla, Veronafiere con il supporto del Consolato italiano di Chongqing e dell’Agenzia Ice di Pechino, in occasione dell’International Wine and Spirit Show di Chengdu, storica fiera semestrale sul settore vitivinicolo (17-23 marzo). A fianco di Vinitaly anche l’Ambasciata italiana guidata da Ettore Sequi.

I dati sulle importazioni cinesi

Le importazioni complessive di vino in Cina sono cresciute in modo esponenziale nell'ultimo decennio e oggi valgono 2,4 miliardi di euro, in rimonta rispetto a piazze storiche mondiali come la Germania (a quota 2,6 miliardi). Le etichette italiane nel paese del Dragone (al quinto posto per export totale) riescono a spuntare un prezzo al litro molto interessante che si traduce in quasi 4 euro contro gli 1,8 euro ottenuti dalle produzioni tricolori in terra tedesca.

"Piazza strategica"

“La piazza asiatica e in particolare quella cinese è sempre più strategica in ottica futura per il nostro prodotto enologico – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Vinitaly è presente su questo mercato da 20 anni e ora stiamo ponendo anche le basi per costituire una piattaforma stabile di promozione fieristica per il vino italiano, con strutture dedicate ed eventi specializzati”. Per Davide Castellani, viceconsole italiano a Chongqing: “Questa zona della Cina – spiega – è tra le più interessanti e dinamiche del paese in quanto ne rappresenta la nuova frontiera dello sviluppo economico, anche per il vino. Il consolato è quindi in prima linea per supportare a livello istituzionale la collaborazione con Vinitaly, uno degli strumenti più efficaci per la promozione di sistema del made in Italy”.

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