Documenti falsi in aereoporto e ordini di carcerazione pendenti

Nello specifico, l’attività di verifica documentale ha consentito, negli ultimi giorni, di giungere a significativi risultati.

Documenti falsi in aereoporto e ordini di carcerazione pendenti
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Intensificati i controlli di frontiera e di vigilanza in ambito aeroportuale, al fine di garantire la sicurezza di tutti i passeggeri in transito.

Documenti falsi in aereoporto e ordini di carcerazione pendenti

L’aumento del traffico aereo, tipico della stagione estiva, ha portato gli Agenti di Polizia di Frontiera Aerea, in servizio presso l’aeroporto Valerio Catullo di Verona, ad intensificare i controlli di frontiera e di vigilanza in ambito aeroportuale, al fine di garantire la sicurezza di tutti i passeggeri in transito, tra i quali, talvolta, cercano di inserirsi i migranti irregolari e coloro che sono ricercati.

Nello specifico, l’attività di verifica documentale ha consentito, negli ultimi giorni, di giungere a significativi risultati. Sabato mattina due uomini di nazionalità albanese, in arrivo da Londra Gatwick, sono stati denunciati: un ventitreenne, trovato in possesso di carta d’identità italiana alla quale era stata sostituita la fotografia, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per possesso di documento falso, mentre l’accompagnatore, un cinquantaduenne, è stato denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, altri due cittadini albanesi, l’uno di 25 e l’altro di 21 anni, dopo essere entrati regolarmente nelle sale di imbarco dello scalo, presentando il loro passaporto albanese e la carta di imbarco per Tirana, si sono diretti al gate del volo per Londra Gatwick e, con l’intento di raggiungere illegalmente il Regno Unito, hanno esibito carte d’imbarco e carte d’identità italiane, risultate, poi, essere contraffatte. Per tali motivi, anche questi due giovani stranieri sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.

I controlli effettuati dagli agenti di Polizia hanno consentito, infine, ieri mattina, di intercettare un richiedente asilo, di ritorno dalla Germania. Sull’uomo, cittadino dell’Afghanistan di anni 34, pendeva un ordine di carcerazione emesso, nel 2018, dal Tribunale di Bolzano. A seguito delle formalità di rito, K.A. è stato accompagnato presso il carcere di Verona dove dovrà scontare quasi due anni di reclusione, pena inflitta per il reato di lesioni aggravate.

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