Fuga finita arrestato su ordine di esecuzione per la carcerazione

Era probabilmente venuto a conoscenza del provvedimento ed era scappato.

Fuga finita arrestato su ordine di esecuzione per la carcerazione
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Fuga finita arrestato su ordine di esecuzione per la carcerazione.

Fuga finita arrestato un disoccupato

I Carabinieri della Stazione di Peschiera del Garda, dopo giorni di ricerche e accertamenti, hanno rintracciato e tratto in arresto F. L., classe ‘58, originario e residente a Santo Stefano in Aspromonte (RC), disoccupato, pregiudicato, dando così attuazione all’ordine di esecuzione per la carcerazione n. 237/2014 SIEP, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia, a seguito di condanna per bancarotta fraudolenta commessa a Brescia nel 2011.

Le lunghe ricerche

Non è stato facile rintracciare il catturando per i Carabinieri che, avendo avuto notizia che potesse trovarsi nel comune di Castelnuovo del Garda (VR), hanno avviato una serie di accertamenti e raccolto informazioni sul soggetto al fine di apprendere eventuali legami con persone residenti nel territorio e individuare i luoghi frequentati dallo stesso; fatto ciò, hanno quindi iniziato lunghe e accurate ricerche procedendo a mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento fino a quando, nel corso di un appostamento, non lo hanno individuato mentre stava entrando all’interno di un’abitazione sita in quella Via Milano. In quel momento i Carabinieri sono prontamente intervenuti e lo hanno bloccato, dichiarandolo in stato d’arresto.

L'uomo si era allontanato dal Comune di residenza

L’uomo era probabilmente venuto a conoscenza del provvedimento pendente nei suoi confronti e si era allontanato dal comune di residenza, trasferendosi in modo silente e repentino in un’abitazione sita a Castelnuovo del Garda per eludere eventuali ricerche da parte delle forze di polizia con il chiaro intento di sottrarsi alla cattura; tale azione non è stata però sufficiente a trarre in inganno i Carabinieri e a garantirgli l’impunità, in quanto i militari, con pazienza e tenacia, sono comunque riusciti a individuarlo. Il malfattore è stato quindi condotto in caserma e, al termine di ulteriori accertamenti, è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare, dove dovrà espiare due anni di reclusione.

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