Lite stradale: padre e figlia finiscono in ospedale

L'uomo suona il clacson a due ubriachi che intralciano la circolazione e scatta l'aggressione.

Lite stradale: padre e figlia finiscono in ospedale
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Sono di 10 giorni per il padre e di 3 per la figlia neo diciottenne, le prognosi dei medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile Maggiore di Verona, dove le malcapitate vittime, a seguito di una lite stradale, sono state trasportate per l’aggressione subita da due cittadini rumeni, successivamente rintracciati ed arrestati dai poliziotti delle Volanti con l’accusa di “lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato”.

Lite stradale: padre e figlia finiscono in ospedale

La lite stradale sfociata in aggressione risale alle 22.35 di sabato, 22 dicembre. Teatro della vicenda Corso Milano a Verona, all’altezza del supermecato LIDL; qui due rumeni, palesemente ubriachi avevano occupato la careggiata, causando intralcio alla circolazione, in particolar modo, ostruendo il transito dell’autovettura Toyota Yaris, a bordo della quale si trovavano il conducente, un uomo 47enne, nigeriano e sua figlia 18enne.

L'aggressione

L’invito a spostarsi per poter proseguire la marcia, accompagnato dal suono del clacson, infastidiva i due rumeni che di tutta risposta hanno preso di mira l’auto guidata dal nigeriano colpendola con calci e pugni. Stessa cosa è accaduta nei confronti del conducente che nel frattempo era sceso dal veicolo: sberle, pugni e calci sferrati ripetutamente fino a farlo cadere a terra.
La figlia, impaurita per le sorti del padre, è scesa dall’auto per soccorrerlo ma, suo malgrado, è stata raggiunta da schiaffi e presa dai capelli; poi, una volta che le vittime erano oramai distese a terra, i due rumeni si sono allontanati a piedi, in direzione via Archimede.
Mentre la ragazza si rialzava e provvedeva a raccogliere i suoi effetti personali persi durante l’aggressione, suo padre è risalito sull’auto seguendo a distanza i suoi aggressori e allertando la Polizia.
Ma, al sopraggiungere dell’autovettura condotta dal nigeriano, i due rumeni lo hanno nuovamente avvicinato, lo hanno trascinato con forza fuori dall’abitacolo e, armati di bottiglie di vetro, lo hanno picchiato lasciandolo esanime a terra. La ragazza, che nel frattempo aveva raggiunto il padre in via Archimede, teatro del secondo episodio di aggressione, sotto choc ha chiesto, urlando a
squarciagola, l’aiuto dei passanti.

L'intervento della Polizia e l'arresto

In effetti al 113 sono giunte diverse segnalazioni di lite nella citata via e quando i poliziotti delle volanti sono arrivati sul posto, alcuni passanti hanno segnalato agli agenti che i due aggressori si erano rifugiati in un condominio, indicandolo. Grazie a questo prezioso indizio, i poliziotti hanno individuato l’appartamento occupato dai rumeni e li hanno fermati, accompagnati in Questura e, all’accertamento delle loro responsabilità, tratti in arresto.
I due uomini arrestati sono Scutaru Andrei, classe 1987, e Gusoaia Vasile, classe 1980, entrambi rumeni e residenti a Verona; gli stessi questa mattina sono stati condotti dinanzi all’Autorità giudiziaria che ha convalidato l’arresto della Polizia e li ha sottoposti i predetti all’obbligo quotidiano della firma in Questura, in attesa del processo che è stato differito al prossimo 19 marzo, attesa la
richiesta dei termini a difesa.

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