Sciopero Servizio Infermieristico della Casa di Riposo di Villa Spada di Caprino Veronese

Il personale incrocerà le braccia l'11 dicembre.

Sciopero Servizio Infermieristico della Casa di Riposo di Villa Spada di Caprino Veronese
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Sciopero alla Casa di Riposo Villa Spada

La CSA RAL dopo aver tentato inutilmente la conciliazione  presso la Prefettura di Verona con verbale datato 14/11/2019, facendosi interprete delle istanze dei lavoratori appartenenti al  Servizio Infermieristico dell’IAA di Caprino veronese, ha proclamato  lo sciopero del personale infermieristico per l'intera giornata/turno di lavoro di mercoledì 11 dicembre 2019.

Come comunica l'organizzazione sindacale nel luglio del corrente anno si è malamente concluso l’ iter per l’adeguamento degli istituti economici e normativi vigenti presso l’IAA di Caprino Veronese alla luce del nuovo Contratto Nazionale delle Funzioni Locali, sottoscritto nell’anno 2018. L’occasione era anche quella di risolvere alcune criticità quale retaggio delle passate stagioni contrattuali.

Lo spirito che – a parole, ma, come vedremo, non nei fatti – sembrava dovesse guidare le parti nella stesura del nuovo Contratto Integrativo, era quello, così almeno l’aveva inteso la maggioranza della RSU aziendale e il CSA, di salvaguardare, in uno spirito di equità e di equilibrata distribuzione delle risorse, il sistema indennitario vigente prima del nuovo CCNL, frutto di una vicenda contrattuale risalente negli anni.
Così, in quest’ottica, tutte le figure professionali dell’ente (amministrativi, manutentori, operatori socio-sanitari ecc.)  ad eccezione degli Infermieri (profilo professionale, come è noto, di scarso peso in una casa di riposo!!) si sono visti adattare/integrare le vecchie indennità (rischio, disagio, specifiche responsabilità ecc.) con la nuova disciplina del Contratto Nazione del 2018. L’ente, anzi, ne ha proposte di nuove, o meglio ha esteso alcune indennità ad alcune figure (tempi parziali, autista ecc.) che prima non le percepivano. Il CSA nulla ha obiettato al riguardo, ritendo legittimo che, a fronte di una evoluzione della organizzazione del lavoro dell’ente, anche altre tipologie di lavoratori ne avessero diritto.
Per quel che riguarda gli IP, invece, l’ente ha agito in modo del tutto opposto, nonostante che, dal 2017, fosse stato re-internalizzato un servizio a carico dei medesimi, avendo riassunto l’Istituto la gestione diretta del III Piano, almeno dal punto di vista sanitario, già dato in appalto ad una cooperativa.
Nel 2018, nel frattempo, è stata sospesa da parte dell’ente l’erogazione mensile di una indennità che nel Fondo delle Risorse decentrate porta il nome di  Responsabilità Funzioni Sanitarie. Anche CSA non ha obiettato nulla in merito, ritenendo che il nuovo Contratto Integrativo Normativo potesse facilmente sanare in un’ottica, sia di legittimità che di equità, la natura di un emolumento che risale negli anni. Non è qui il caso di fare la storia di detta tipologia di retribuzione, rimasta in vigore per anni in tutte le case di riposo del veronese e tuttora vigente, seppure sotto altra forma. Al tavolo negoziale, due sono state le proposte avanzate al riguardo, ossia quello di introdurre una indennità di specifiche responsabilità ad hoc per gli IP, alla stregua della disciplina dell’art. 70bis comma 1 del CCNL del 2018, ovvero (come invece proposto da CSA) di destinare le somme storiche complessive quale obiettivo di performance anche di mantenimento, come pure previsto dal vigente contratto nazionale.
Quale sorpresa quando poi, venuti al dunque della trattativa, nessuna delle due proposte è stata fatta propria dalla delegazione trattante, sostenendo che mai si era inteso da parte di nessuno (neppure dalla parte sindacale!!  Sunt lacrimae rerum!) di conservare, anche se ora in modo legittimo, alla luce della nuova disciplina contrattuale, il medesimo livello retributivo di un tempo.
Non è chi non veda il  grave danno che questo modo di fare comporta e ha comportato. Dal punto delle relazioni sindacali Villa Spada ha avallato la sottoscrizione di un CCI triennale normativo senza che la sigla più rappresentativa nell’ente e la maggioranza della RSU (parimenti espressa dal medesimo sindacato in sede di elezioni di rinnovo) l’abbia a sua volta sottoscritto. È un  vulnus oggettivo alle relazioni sindacali, che riapre la strada ad una conflittualità più o meno latente anche per l’avvenire. Un vero capolavoro di gestione delle relazioni sindacali! Ma questo è sicuramente il meno.
Quello che è più grave è l’avvilimento di una figura professionale, quella degli infermieri professionali, che, in un contesto dove le case di riposo si sono ormai trasformate in reparti di lungodegenza, rende la loro professionalità sempre più ricercata ed indispensabile, senza parlare poi della vera e propria ‘fuga’ di infermieri e operatori verso la Sanità pubblica, con la partecipazione in massa ai numerosi concorsi, recentemente banditi da ULSS e Azienda Ospedaliera.
Non si capisce, quindi, l’ostinazione da parte di Villa Spada, che, come tutte le Case di Riposo, ha grandi difficoltà nel reclutare il personale infermieristico, nel rendere ancora meno appetibile, con una sensibile riduzione dello stipendio mensile, la collocazione lavorativa presso l’IAA degli infermieri in pianta stabile. Appare a chi scrive un ulteriore autogol e una politica del personale davvero miope e risentita.
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