Scoperto centro massaggi cinese a luci rosse a Peschiera

Fuori dal locale era esposta una bandiera dell'Italia che serviva ai clienti per capire quando le ragazze erano disponibili.

Scoperto centro massaggi cinese a luci rosse a Peschiera
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I carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Peschiera del Garda, nella serata del 20 marzo, al termine di un'indagine durata poco più di due mesi, hanno tratto in arresto una cittadina cinese di 45 anni, Z.L., che da tempo aveva adibito un appartamento, vicino la stazione ferroviaria di Peschiera, a vera e propria casa d’appuntamenti.

Viavai di clienti che aveva insospettito gli abitanti dello stabile

Il locale preso in locazione da un’agenzia del posto, totalmente ignara ed estranea ai fatti, veniva pubblicizzato in rete come un centro massaggi, anche se gli annunci lasciavano poco spazio a dubbi interpretativi. Le fotografie di giovani ed avventi ragazze orientali che accompagnavano il messaggio diffuso su alcuni siti di incontri parlava chiaramente di massaggi a sfondo sessuale. Il viavai di clienti da quell’abitazione ovviamente non è passato inosservato agli abitanti dello stabile, costretti a subire quell’andirivieni, talvolta anche di soggetti apparentemente poco raccomandabili e sovente anche in orari notturni.

Una bandiera dell'Italia per capire se le ragazze erano disponibili

I militari dell’Arma, hanno prontamente raccolto la segnalazione e hanno disposto una serie di attività di osservazione del fenomeno, potendo in poco tempo capire le dinamiche e ruoli all’interno di quella casa. Sono state raccolte le testimonianze di numerosi clienti, fermati dopo la consumazione dei rapporti. Di fatto i frequentatori della casa, attirati dall’annuncio in web, contattavano telefonicamente la maitresse, che concordava l’incontro fornendo l’indirizzo della casa. Per facilitare l’individuazione del luogo d’appuntamento, avevano escogitato un pratico espediente; avevano piazzato fuori dal balcone una bandiera dell’Italia che, oltre a fornire l’esatta ubicazione del luogo, serviva anche ai clienti abituali per capire quando le ragazze erano disponibili.

L'irruzione nel locale

I Carabinieri hanno potuto accertare che quella storia andava avanti da quasi un anno e che nell’abitazione, probabilmente si sono avvicendate più ragazze, sempre di origine cinese. A prostituirsi era essenzialmente la ragazza sfruttata, anche se all’esigenza, quando magari si fissavano più appuntamenti contemporaneamente, la “tenutaria” non disdegnava di offrirsi all’avventore. Al momento dell’irruzione del Nucleo Operativo di Peschiera, all’interno della casa vi era un cliente che aveva appena consumato un rapporto, pertanto nella piena flagranza del reato, si è stato eseguito l’arresto di Z. L.. All’interno dell’abitazione è stato rinvenuto dentro contante, provento del meretricio e tutto il necessaire per esercitare la professione. La ragazza sfruttata, sempre cinese, di fatto era una donna sicuramente più matura intorno alla cinquantina. Al termine delle formalità di rito, la donna è stata associata al carcere di Verona Montorio come disposto dall’autorità giudiziaria e questa mattina si è tenuta l’udienza di convalida in carcere, all’esito della quale il GIP ha disposto che la donna rimanesse in carcere.

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