Sun Oil è stata dissequestrata: ecco cosa c'è nella bomba ambientale

Il giudice Laura Donati ha revocato il provvedimento in vigore dal 2006. Ma il sito contiene rifiuti pericolosi.

Sun Oil è stata dissequestrata: ecco cosa c'è nella bomba ambientale
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Sun Oil è stata dissequestrata: ecco cosa c'è nella bomba ambientale. Il giudice Laura Donati ha revocato il provvedimento in vigore dal 2006. Ma il sito contiene rifiuti pericolosi.

Sun Oil è stata dissequestrata: ecco cosa c'è nella bomba ambientale

La Sun Oil Italiana Srl con sede in via Molinara 10 non è più sotto sequestro. Il giudice del tribunale di Verona, Laura Donati, il 27 dicembre 2018 ha revocato il provvedimento del 21 aprile del 2006 effettuato, allora, dalla Polizia locale di Sona in seguito ad un accesso nel sito in cui venivano stoccati rifiuti di diverso tipo, in parte liquidi, e dove avveniva regolarmente il lavaggio di cisterne.

Perché era stata sequestrata?

Durante l'accesso della Polizia locale, comandata dal Roberto Mori, era emerso che la ditta di Gianni Camillo Savoia effettuava operazioni di stoccaggio rifiuti "senza alcuna autorizzazione o nulla osta per esercitare alcuna attività" si legge nel verbale di ispezione e sequestro preventivo firmato proprio dal comandante della locale. Durante il sopralluogo erano stati rinvenuti, oltre alle cisterne fisse, "numerosi contenitori in metallo e in plastica con presenza di rifiuti non sempre caratterizzabili e codificabili con codice Cer". Inoltre erano presenti fanghi, oli e altri rifiuti non identificabili. Si trattava, annoterà Mori, di circa 44mila metri cubi di rifiuti di vario tipo.

Gestione illegale dei rifiuti

"Sostanzialmente - si legge nei verbali - si evidenziava la continuazione dell'attività di gestione dei rifiuti, sia in ordine alla permanenza dello stoccaggio che in ordine all'attività di lavaggio interno delle cisterne". Tutto ciò nonostante sin da metà anni '90 la Provincia e altri enti avevano più volte scritto e diffidato la ditta a proseguire con questo tipo di attività.

Dove è finita l'acqua di depurazione?

Allarmante anche il passaggio in cui si sottolinea come dell'acqua utilizzata per la depurazione dei rifiuti nessuno sappia nulla: "Sono state contabilizzate movimentazioni di fanghi derivanti dalla depurazione dei rifiuti mentre nulla si riesce a capire circa la destinazione delle acque di risulta provenienti dall'impianto di depurazione stesso".

La nuova diffida del Comune

Il 28 gennaio 2019, lo studio legale Pasquini Cavallo Pasquali, per conto del Comune, ha inviato al liquidatore, che è lo stesso Savoia, una nuova diffida. "Sull'area in questione permane una gravissima situazione di inquinamento accertata, tra l'altro, anche dalla vostra società a seguito di apposita analisi di caratterizzazione dei rifiuti insistenti in loco" si legge nella lettera. Ricordiamo che il comune nostro assistito vanta nei confronti dell'attuale liquidatore a titolo di risarcimento danni un ingente credito, 300mila euro a seguito della a voi nota sentenza del tribunale penale di Verona che sul punto è divenuta definitivamente esecutiva". Nella diffida lo studio legale invita Savoia a procedere entro 15 giorni allo svuotamento delle cisterne e alla rimozione di tutti i rifiuti presenti nella ditta. "Diversamente il Comune procederà d'ufficio alla bonifica".

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