Viola il divieto di ingresso nel territorio italiano, arrestato

Viola il divieto di ingresso nel territorio italiano, arrestato
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Viola il divieto di ingresso nel territorio italiano, arrestato.

Viola il divieto di ingresso nel territorio italiano

Era intenzionato a rimanere in Italia, nonostante il divieto, disposto dal Prefetto di Prato, di farvi ritorno. Imbarcato sul volo per Tirana nel gennaio 2018, G.N., venticinquenne originario dell’Albania, non avrebbe dovuto rimettere piede sul territorio nazionale per tre anni; invece, questa notte, intorno alle 3.00, è stato intercettato dagli agenti delle Volanti della Questura di Verona, in via Prato Santo. Il controllo d’iniziativa eseguito dai poliziotti, ha consentito di identificare il giovane che, trovato sprovvisto di documenti, è stato condotto in Questura. L’attività investigativa svolta nella nottata presso gli Uffici di Polizia, ha condotto gli agenti alla ricostruzione della vicenda: il provvedimento che gravava sul cittadino straniero, al momento dell’espulsione avvenuta nel 2018, recava un cognome diverso rispetto a quello con cui, invece, si era presentato il fermato quella notte.

La corrispondenza tra le due identità

Gli accertamenti in banca dati hanno fatto emergere, tuttavia, una corrispondenza tra le due identità, giustificate dall’arrestato con la possibilità, da lui acconsentita e avvallata dalle autorità albanesi, di acquisire, al momento del matrimonio, il cognome della sposa. Accertata la trasgressione del decreto di allontanamento prevista a suo carico, G.N. è stato arrestato e trattenuto, su disposizione del Pubblico Ministero, fino a questa mattina, data prevista per la celebrazione del rito direttissimo. Oggi, dopo la convalida dell’arresto, il giudice ha condannato il cittadino albanese a 5 mesi e 10 giorni di reclusione e ordinato l’espulsione dal territorio nazionale, con immediato accompagnamento alla frontiera. L’ufficio Immigrazione della Questura di Verona avvierà, nelle prossime ore, le pratiche per procedere all’allontanamento.

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