Fondazione Aida torna a teatro

Sulla luna prima di Amstrong: ce lo racconta il barone.

Fondazione Aida torna a teatro
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Fondazione Aida torna a teatro.

Il debutto della nuova produzione diretta da Pino Costalunga

I viaggi sulla luna, ben due e molto prima di Armstrong, quello in Russia, dove si può trovare un cavallo appeso a un campanile, e l’incontro con Vulcano e Venere sono solo alcune delle numerose avventure del Barone di Münchhausen, l’unico abile a volare sulle palle di un cannone.

I fantomatici viaggi di questo ufficiale, realmente vissuto nel 18° secolo e che lui stesso si divertiva a raccontare con colorata fantasia, sono oggetto del nuovo spettacolo di Fondazione Aida che debutterà il 10 novembre al Teatro Stimate, ore 16.30, terzo appuntamento della rassegna Famiglie a teatro organizzata con il Comune di Verona.

A lui, a questo straordinario eroe senza macchia e senza paura che affronta ogni paradossale situazione con forza e una calma invincibili, è dedicato questo allestimento diretto da Pino Costalunga, con Fabio Slemer e Davide Lazzaretto, rispettivamente nelle vesti del Barone e servitore, ispirato al romanzo di Raspe, e adatto ai bambini dai 6 anni.

Superare il limite tra reale e immaginario

“Confrontarci oggi – spiega Pino Costalunga regista e condirettore artistico di Fondazione Aida - con quell’abile “narratore”, nonché indomito “raccontatore di bugie” che è il Barone di Münchhausen, vuol dire anche cercare di tracciare un confine tra credulità e immaginario fantastico, tra realtà e sua rappresentazione, tra la capacità di inventare per gioco e per malizia”.

Il vero e le fake news

Nello spettacolo si riprendono alcune di queste avventure in un’età di ragione e sentimenti più consolidati, in un periodo dove spesso è difficile distinguere il falso dal vero, dove le “fake news” –sono scambiate per verità dimostrate, complici un eccesso di tecnologia e abbondanza di informazioni. E tra le pieghe di quella carta ingiallita, grazie a un gioco di ruoli tra Barone e servitore, passato e presente, si scopre che le ‘avventure’ del Barone rappresentano lo zibaldone fantastico e disordinato di un secolo, il XVIII, in cui l’uomo mise piede e mano per uscirne diverso da quello che era prima, trasformato, ‘rivoluzionato’, con un recipiente colmo di conquiste, ma anche inesorabili incognite: così se da un lato il Barone di Münchhausen è frutto di una fantasmagoria illimitata, dall’altro le sue avventure rimandano alla realtà di un’epoca di attività incessante caratterizzata dal trionfo della ragione in cui si collocano i primi pioneristici viaggi extra-continentali e nuove  straordinarie scoperte scientifiche.

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