Crisi di Governo: tanti provvedimenti al palo, non l’educazione civica

Nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica sono promosse l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva.

Crisi di Governo: tanti provvedimenti al palo, non l’educazione civica
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Capitanio: "Stiamo lavorando perché venga insegnata a partire da quest'anno scolastico, come si aspettano milioni di Italiani".

Crisi di Governo: tanti provvedimenti al palo, non l’educazione civica

La mossa a sorpresa agostana di Matteo Salvini ha davvero spiazzato tutti. Ma, al di là del fatto politico, la crisi di Governo in atto ha anche fatto “grippare” gli ingranaggi della macchina amministrativa: davvero tanti i provvedimenti rimasti in stand by, per fortuna non il ritorno dell’educazione civica nelle scuole.

I provvedimenti congelati con la crisi di Governo

Ex Ilva: il decreto imprese con le tutele parziali per i nuovi proprietari non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Arcelormittal ha minacciato di fermare gli stabilimenti dal 6 settembre. A rischio la proroga della cassa integrazione per i lavoratori della Blutec di Termini Imerese e dell’ ex Alcoa di Portovesme. Stop anche ai fondi per convincere la Whirlpool a non chiudere lo stabilimento di Napoli. A rischio la stabilizzazione di 55mila insegnanti precari, mentre resta in sospeso il piano di salvataggio di Alitalia. In mezzo al guado anche le norme sui vaccini (con il DDL sull’obbligo flessibile rimasto bloccato in Parlamento), le norme per sbloccare i fondi per l’edilizia scolastica e il piano contro il dissesto idrogeologico. Ci sono poi le riforme costituzionali, il taglio dei parlamentari, la proposta sul referendum propositivo per la modifica dell’età da 25 a 18 anni per votare il Senato, arenati nelle commissioni, e ancora la riforma del Codice della strada e il salario minimo. Ferma anche la riforma per il miglioramento della Pubblica amministrazione, il Parlamento stava lavorando a vari disegni di legge delega per riordinare la legislazione e semplificare la burocrazia nei principali settori produttivi. Si bloccano infine le riforme del Codice di procedura civile e di procedura penale e la riforma del CSM.

Ma l’educazione civica nelle scuole no

Un lungo elenco, dal quale però resta fuori l’educazione civica, pronta a tornare sui banchi di scuola. Il Parlamento ha espresso la sua volontà votando il provvedimento all’unanimità alla Camera e a larghissima maggioranza al Senato, con la sola astensione del Pd. La legge è stata trasmessa il 2 agosto al Quirinale e il 21 agosto 2019 è stata promulgata dal Presidente della Repubblica.

L’unico punto interrogativo resta legato al quando: già da questo settembre oppure dall’anno scolastico 2020/2021?

“Stiamo lavorando perché subito nei primi giorni della prossima settimana il ministro Bussetti firmi un decreto ministeriale in cui chiarisca che l’educazione civica viene insegnata a partire da quest’anno scolastico, come si aspettano milioni di Italiani – assicura il deputato brianzolo della Lega Massimiliano Capitanio, primo firmatario della legge per l’introduzione dell’educazione civica obbligatoria e curricolare a scuola, che due giorni fa s’era appellato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, temendo che la sua firma potesse non arrivare in tempo – Il Miur ha già trasmesso le linee guida al Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione che ha già in calendario, a partire dalla prossima seduta, una convocazione per il parere formale sulle linee guida. Se è vero che l’articolo 2 della legge prevede l’istituzione dell’insegnamento dell’educazione civica a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore del provvedimento, è altrettanto vero – sottolinea Capitanio – che si può ulteriormente chiarire questo aspetto con un decreto ministeriale ad hoc, e il Miur è già pronto. Fatto questo passo, siamo a disposizione per lavorare fin da subito con tutte le forze politiche per sviluppare la legge, trovare ulteriori fondi, arricchirla: questa è una legge che appartiene a tutti, l’Italia ha bisogno di educazione civica, non fermiamoci adesso”.

Cosa prevede la nuova legge

La legge, composta di 12 articoli dopo il testo unificato uscito dalla Commissione Cultura della Camera, prevede che nel primo e nel secondo ciclo di istruzione sia istituito l’insegnamento trasversale dell’educazione civica e che iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile siano avviate dalla scuola dell’infanzia.

Sono previste almeno 33 ore annue e voto in pagella come previsto dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, e dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122.

Saranno oggetto di educazione civica:

  • a) Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale;
  • b) Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;
  • c) educazione alla cittadinanza digitale, secondo le disposizioni dell’articolo 5;
  • d) elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro;
  • e) educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
  • f) educazione alla legalità;
  • g) educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni.

Nell’ambito dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica sono promosse l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva. Con particolare riferimento agli articoli 1 e 4 della Costituzione possono essere promosse attività per sostenere l’avvicinamento responsabile e consapevole degli studenti al mondo del lavoro. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica è integrato con esperienze extra-scolastiche, a partire dalla costituzione di reti anche di durata pluriennale con altri soggetti istituzionali, con il mondo del volontariato e del Terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza attiva.

I Comuni possono promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole, con particolare riguardo alla conoscenza del funzionamento delle amministrazioni locali e dei loro organi, alla conoscenza storica del territorio e alla fruizione stabile di spazi verdi e spazi culturali. Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca indice annualmente, con proprio decreto, per ogni ordine e grado di istruzione, un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di educazione civica, al fine di promuoverne la diffusione nel sistema scolastico nazionale.

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